martedì 15 dicembre 2009

Dimissioni di Maroni e La Russa!!!

Come era prevedibile, il vile attentato di ieri alla persona del Presidente del Consiglio è diventata immediatamente una facile occassione per "monetizzare" consenso da parte degli irresponsabili populisti mediatici che da 15 anni gettano veleno nella società italiana.
I professionisti della calunnia e dell'infamia, che non hanno mai letto Manzoni e disconoscono Cesare Beccaria, hanno invaso giornali e tv, accusando chiunque si differenzi da loro (anche solo per il colore dei calzini) di essere moralmente colpevole di quel gesto folle. La violenza di uno squilibrato diventa la premeditazione armata e costruita dagli oppositori, dalla sinistra, dalla magistratura, dai blogger e persino da Fini, nella retorica di chi sogna leggi per la repressione da dittatura sudamericana.
L'infondatezza di tali accuse così come l'incoscienza di un simile attegiamento (questo si premeditato e frutto di una tecnica ormai collaudata), non dovrebbero ricevere nessuna considerazione: ma da 15 anni siamo in questa situazione, grazie soprattutto all'appogio incondizionato dei media (evviva il "terzismo" del corrierino!) e... quello stupido e spaventato di un opposizione perennemente sulla difensiva.
Eppure, nel vociare strumentale, nelle accuse violente gridate in tv dalla controfigura di Fiorello e dal seguace di riti Celti, nessuno riesce a evidenziare il punto fondamentale di quel fatto gravissimo: ossia, come è possibile attentare in maniera così facile all'incolumità del Presidente del Consiglio?
Se è vero quello che ha detto meicojoni, ossia che Berlusconi poteva rimanere ucciso, risultano ancora più gravi le mancanze e le colpe del sistema di sicurezza che doveva garantire la vita della più alta carica di governo del paese. In una democrazia seria, dei ministri della Difesa e degli Interni responsabili e preoccupati di servire al meglio lo stato, dovrebbero essere incalzati in parlamento, costretti a ricostruire in maniera chiara e precisa le responsabilità della mancata difesa del Presidente del Consiglio.
La loro prima preoccupazione, dopo un evento del genere, dovrebbe essere quella di fare pubblica ammenda e chiedere scusa a tutti i cittadini (indistintamente dal fatto che li abbiano votati o meno), per avere mostrato in maniera palese, incompentenza e incapacità. Se non sono stati in grado di proteggere la carica più alta del governo dalla follia di un povero squilibrato isolato e privo di organizzazione, come pensano di poter gestire la difesa e la sicurezza del paese?
Il vero scandalo è che questo dato non preoccupi nessuno, mentre i due ministri dell'incapacità e dell'incompetenza seguono dritti sulla strada della criminalizzazione della critica e della protesta.
Di contro, un opposizione responsabile e consapevole del suo ruolo per il paese, invece di stare qui a preoccuparsi di manifestare una sterile difesa della libertà d'espressione (di fronte alle plateali cazzate su limitazioni a social network e blog vari), dovrebbe occupare il parlamento chiedendo apertamente le dimissioni di chi si è mostrato inadatto e incapace al ruolo a cui era stato chiamato.
Non si tratta di polemica politica, ma del bene del paese.

mercoledì 18 novembre 2009

Stranieri autoctoni

Ho appena letto l'ultimo post di Beppe Grillo e per una volta un minimo mi sento rincuorato. Anche se molti dei coautori di questo blog non sono permeati dal mio grillismo, credo che anche loro ne condividano la sensazione.

Essere giusti, non necessariamente solo onesti, in questo paese è un esercizio per stupidi. La verità drammatica e semplice è questa. Essere onesti significa farsi fregare quasi matematicamente dai furbi, la vera razza selezionata come vincente in questa italietta.
Il post del buon Beppe è furbo. Culla la diversità del suo futuro elettorato di riferimento, crea demarcazione e distinzione, scalda i cuori e fa sentire migliori perchè diversi dalla merda che ci circonda (si capisce che sto andando su sensazioni personali!!).

Però al di là degli aspetti elettoral-promozionali, è vero che questo paese nella sua maggioranza è fatto di persone furbe o stupide. I furbi sono generalmente ricchi, o al massimo arrivisti; gli stupidi sono gli onesti e oppure le vittime. In questi ultimi distinguo la categoria delle vittime entusiaste (cfr nobel per la pace a Silvio) che sono le peggiori perchè non si accontentano di farsi raggiungere dal cetriolo quotidiano, se lo vanno a cercare e ringraziano pure.

Quando il Berluska non ci sarà più ci rimarranno i suoi eredi spirituali e la sua mentalità: il Berlusconismo. Che tragedia e che profonda tristezza.

martedì 17 novembre 2009

Eppur non si muove

Confesso che prima di voler scriver di PD ci penso; poi ci ripenso prima di scrivere; poi ci ripenso dopo aver scritto e generalmente cancello.

Parlare di PD è un operazione degna di Voyager o di Misteri. Capirei quest'oggetto misterioso, se avesse come segretario Philip K. Dick o Charlie Kaufman, ma poichè c'è Bersani, il dubbio rimane.
Motivo delle mie riflessioni la manifestazione del 5 dicembre: il "NO Berluska Day". Come al solito se si va in piazza e non è il PD a promuovere la cosa, questi rosicano (perdonate il linguaggio terra terra) . Lo so, difficilmente quest'analisi potrebbe essere degna di alti contesti, ma alla fine è il messaggio che arriva. La gente si organizza, trova una data e da quella parte comincia il valzer delle opinioni dei leaders sul trovare una posizione che non scontenti il mecenate, non faccia sembrare troppo stronzi, e funzioni con il proprio orticello di preferenze in modo che al prossimo giro il posto è assicurato. Se poi ci si mettono pure gli house organs a fare confusione (leggete sto articolo dell'Unità e ditemi se capite la posizione di Marino!!), il capolavoro è servito.

Come fa questa gente a non capire che funziona molto meglio il "populismo" di Di Pietro, che quasi si vuole impadronire della manifestazione, non contento del solo parteciparvi; che la gente, fuori dai loro giri, se ne sbatte di chi organizza; che la gente se ne sbatte del fatto che un partito vada a rimorchio di Facebook. Scendete dal dorato piedistallo. L'unico quasi merito che ha il Pd è che nel suo vuoto cosmico molti si sono organizzati e cominciano ad agire. Signori del PD attenzione: lo ha capito pure Ferrero!!!!

Quello che il nuovo(?) corso PD non ha capito è il grado di delusione e di antipatia che generano, che provocano nella maggior parte delle persone. Ho diversi amici iscritti al PCI-PDS-DS-PD-PDmenoL e che frequentano sezioni e circoli PCI-PDS-DS-PD-PDmenoL e mi ricordo di gente che ostentava la propria militanza politica, la propria passione. Adesso, a parte un paio di indefessi immutabili, si vergognano: "Si frequento la sezione, ma di rado, "Sai ho molto da fare, e dovuto diminuire il tempo che passavo al circolo", "Sono decisioni dall'alto", "E' una posizione di responsabilità" e cazzate del genere.

Perchè essere del PD prima di tutto vuol dire non sapere di cosa fai parte; perchè essere del PD è SNOB; perchè essere del PD vuol dire chiacchiere; perchè essere del PD vuol dire distinguo.
E forse quest'ultima cosa è la più terribile: se sei un partito che vuole essere rappresentanza del Popolo devi essere Popolo!!! E devi accettare che il Popolo ti sorpassi, se sei troppo impegnato nel congresso ( e non hai inventato un'altra scusa buona per giustificare l'immobilismo). Non credo non siano in grado di capire che a voler rimarcare il loro primato di opposizione, non rintracciabile in gesti, atti , opinioni, azioni e presenza in parlamento,si genera solo antipatia. Chi è che ama i primi della classe??? (Questa spiegatela con calma e lentezza a D'Alema).

E per questo che mi piace chiudere dicendo che la prossima manifestazione dovrebbe essere anti-PD. "NO PD Day". Partecipanti delle opposizioni (Casini e Rutelli esclusi, se proprio ci fermiamo alle definizioni e vogliamo considerarli opposizione) e soprattutto iscritti del PD.
Distruggere il Berluska e distruggere il PD è una cosa sola, perchè il loro sistema è una cosa sola.
PDL e PDmenoL (B. Grillo).

PS: Ogni volta che parlo di PD devo mettere sta postilla: tutte le interpretazioni che avete già letto seguono l'ipotesi, tutta da dimostrare, che non siano complici stipendiati!!!

venerdì 13 novembre 2009

Eppur si muove

Fra escort, trans , lodi ed arresti, oramai non si prova neanche più a salvare le apparenze. Quest'ultimo anno ci ha regalato solo la dignità di parlare esplicitamente, e non più fra i pochi ben informati, di cosa sia la politica, la "Res Publica". Non siamo alla presa di coscienza di una nazione, ma almeno, ringraziando quel poco giornalismo sopravvissuto, qualche gruppo di potere che ha alzato il livello dello scontro intravedendo una via di fuga dal cavaliere e qualche alleato moralmente e/o istituzionalmente di alto profilo (ha ha), ansioso di prendere il potere (e speriamo anche un po' nauseato da quello che è la destra italiana) , il Berlusca e i suoi accoliti sono stati costretti ad uscire allo scoperto.

E' la classica parabola di ogni regime dittatoriale. Dalla massa festante si passa alla massa protestante (affermazioni sempre farcite di alti gradi di ottimismo) e al non poter/dover più nascondere la verità delle cose. Certo il Berlusca ha già percorso l'altalena dei consensi anche nelle altre due le malaugurate occasioni in cui ha potuto di mostrare di essere di gran lunga il delinque..., ops, il presidente del consiglio che è, ma stavolta probabilmente non lo salva manco D'Alema.

Leggi ad personam come la futura "processi brevi", che già solo per la firma di "chiappe d'oro" andrebbe cestinata come non degna dell'attenzione di qualsiasi essere umano, è dichiaratamente una legge fatta per il cav, e il marketing delle libertà lavora per far capire che è meglio schierarsi con lui, continuare a godere delle sue mille porcate, portando a compimento la suddivisione dell'Italia in pro e contro, piuttosto che cominciare ad avere una coscienza.

Così anche chi si oppone (Nda: per far capire che non parlo di PD) può alzare il livello e organizzare il "NO CAV DAY", ovvero la presa di posizione contro un sistema e contro un modo di fare politica, e non più contro questa o quella legge, atto, affermazione, intenzione. Infelice forse nella scelta del nome, una manifestazione del genere rende impossibile il dialogo, ovvero l'inciucio. Rende facile alla giostra delle libertà dire "I soliti Sinistri (PRC), Giustizialisti (IDV) e anti-berlusconiani con cui non si può discutere, che sanno solo rompere".
Serve a schiarare, a contare, a definire confini e linee, di cui un paese civile non avrebbe bisogno, essendo l'essenza di uno stato quella del compromesso sociale, ma noi non siamo (più o forse non lo siamo mai stati) un paese civile.

Forse anche Bersani, ora che il padrone potrebbe trovare fortuna in Europa, capirà che si deve mettere da una parte e sceglierla, perchè quando finisce un regime è così. O sei pro o sei contro. E poi ci penserà la storia a dire chi aveva ragione.

La dignità sentitamente ringrazia.

venerdì 30 ottobre 2009

Gasparri e trans: non è lui chiappe d'oro


A chi non è mai successo di perdersi la sera nell’intricato labirinto della rete viaria romana? L’illuminazione e la segnaletica poi... sappiamo in che condizioni versano!
Credo che tutti convengano che, trovandosi senza punti di riferimento, l’istinto sia di dirigersi verso un luogo illuminato e frequentato: il fatto che la luce provenga da piccoli falò dentro vecchi bidoni non può certo indurre a pensare che si tratti di una strada frequentata da prostituti e transessuali!
Era già successo al povero Sircana, lapidato moralmente sulla pubblica piazza per avere chiesto informazioni stradali a una persona sconveniente. Il caso volle che in quel momento, ci fosse un fotografo pronto a testimoniare lo scarso senso di orientamento del senatore (poverino, avesse visto che c’era anche un fotografo! Avrebbe potuto chiedere direttamente a lui).
Questa volta invece, un altro senatore con scarso senso di orientamento, ha avuto la fortuna di incontrare dei Carabinieri. Un po’ perché nel 1996 ancora non erano così diffusi i telefonini con videocamera tra le forze dell’ordine, un po’ perché il buon Gasparri ha subito chiarito l’equivoca posizione con l’appuntato (“lei non sa chi sono io”), la storia questa volta ha avuto un lieto fine.
Nonostante tutto, il povero Gasparri viene da giorni associato a quel fantomatico “chiappe d’oro”, nomignolo uscito fuori dalle testimonianze dalla band dei trans di Via Gradoli: un noto politico di centro destra, molto generoso per chi prestava particolari attenzioni per il suo latoB.
“Squallido vociare”, s’indigna giustamente il senatore.
Il Giornale di famiglia per la prima volta si cimenta nell’onorevole opera di difendere qualcuno dal “chiacchiericcio”. L’effetto, a dir la verità, è tragicomico: d’altronde, al Giornale sono nuovi in questo campo, e più avvezzi a trattare determinate materie con altra sensibilità.
Infatti c’è ancora qualcuno che insiste, ricordando per esempio che Gasparri ha vissuto in Via Gradoli.
Però, perché preoccuparsi: possiamo avere la testimonianza diretta dei Carabinieri di quella sera, per confermare che si trattava solo di una guida maldestra. Anzi, a questo punto la pretendiamo, per porre fine a queste insulse dicerie!
E visto che ci siamo consigliamo vivamente di provvedere all’installazione di un sistema GPS in tutte le macchine dei deputati e dei senatori della Repubblica, onde evitare nuovi grossolani errori dei parlamentari italiani, incredibilmente facili a trovarsi in situazioni “incresciose”.

Ps. Ci scusiamo per la foto del povero Gasparri che certo non rende grazia della sua persona, ma… sfido chiunque a trovarne una dove abbia una espressione decente! Attendiamo fiduciosi il servizio fotografico di Chi, con Gasparri e moglie felici, magari accompagnati dai carabinieri di quella sera e da noemi con il suo fidanzato (storico), per chiarire finalmente al pubblico ed elettorato italiano che Gasparri non frequenta trans!
Pss. Naturalmente il Corsera ha riportato fedelmente l’articolo del Giornale, senza cambiarne una virgola… sia mai che qualcuno in consiglio d’amministrazione protesti! Nei prossimi giorni potremmo godere di magnifici editoriali a firma di Battista, Della Loggia, Panebianco… una volta che le bozze saranno state correte da Feltri.

mercoledì 28 ottobre 2009

L'unità della sinistra e dell'opposizione oggi

Bersani è stato eletto segretario del PD e arrivano le prime, inevitabili conseguenze. Rutelli lascia il partito e forse si porta dietro qualcuno. Si torna a discute se aprire all'UDC piuttosto che tornare a dialogare con la sinistra, se cercare di acchiappare tutti oppure continuare sulla linea Veltroni (la barzelletta della vocazione maggioritaria). E si, perché anche il grande sconfitto è tornato a parlare, per mettere in guardia il nuovo segretario dal pericolo del ritorno a posizioni vicine al socialismo europeo: molto meglio indulgiare nell'inconsistenza di un progetto maggioritario suicida e lesionista per tutta l'opposizione!
Di contro, nello spazio lasciato a sinistra dall'avvento del PD, nascono numerose e speranzose federazioni e coalizioni di future formazioni di sinistra, pronte finalmente a superare le divisioni del passato. Così, troviamo Diliberto e Ferrero finalmente daccordo nel cambiare il nome della loro "Lista di rifondazione del comunismo e dei comunisti italiani con i consumatori uniti per la sinitra europa e italiana e la terza internazionale e il progressismo del socialismo 2000": con uno sforzo di sintesi senza precedenti sono arrivati a suggellare la nascità di una "federazione della sinistra di alternativa". Naturalmente questa sintesi ha comportato delle dolorose scissioni... ma stanno lavorando per il futuro.
Poi ci sono gli scissionisti della vecchia rifondazione, uniti con gli scissionisti dei vecchi DS, aggregati con tutto il partito dei Verdi in Italia (4 persone... tutti alti dirigenti) e la lista unitaria dei socialisti riuniti dopo le diaspore post tangentopoli... tutti insieme pronti a dar vita definitiva al progetto di Sinistra e Libertà.
Vendola continua anche a spingere per l'assemblea costituente... però!
Però, c'è il problema dei verdi separazionisti che vorrebbero comunque presentare un loro bel simbolo, sognando il successo degli altri partiti ecologisti eruopei.
Però, c'è il problema dei socialisti riuniti post diaspora, che si stanno preparando per rientrare nel PD di stampo bersaniano... poi alle brutte, possono sempre presentarsi da soli: sono sicuri di superare il Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando e se la giocano con la Sinistra Critica di Turigliatto.
Comunque alla fine SeL si farà... magari cercando di trattenere qualche verde con un astuto cambio di nome in Sinistra Ecologista Libertà. Ancora non è noto, se separati da virgola, trattino, smile o arcobaleno: sono state presentate 6 mozioni al riguardo.

Insomma, i militanti, gli elettori, i cittadini che vogliono opporsi alla degenerazione della società italiana, avranno l'imbarazzo della scelta.
Allora, che si fa?
Alla fine dei fatti, l'unico problema di un ipotetico centrosinistra italiano è la mancanza di una figura di leader come Berlusconi... ossia di qualcuno che sia in grado di organizzare in maniera decente il proprio campo politico: raccogliere informazioni con cui ricattare i suoi alleati in caso di problemi, controllare direttamente i media per manipolare le notizie e confondere i fatti, arruolare estremisti e capi popolo pronti a sbraitare violentemente (anche picchiare) pur di silenziare le critiche e le voci opposte.

Poi possiamo star qui a sollazzarci con disquisizioni di metodo o di linea, sul moderatismo o sull'estremismo di questo o quel personaggio, ma fin tanto che non si rompe il monopolio violento della destra e del suo padrone, staremo solo lottando per la difesa di una rappresentavità e di una libertà d'espressione meramente procedurale, che serve solo a giustificare una formalità democratica ormai ampiamente degradata.

mercoledì 21 ottobre 2009

LE PRIMARIE DEL PD

Peter Pan non lotta più ha venduto il suo pugnale,
Capitan Uncino manda Wandy a battere sul viale,
l'isola incantata è già stata lottizzata
e Alice nelle bottiglie cerca le sue meraviglie.

Paperino sta in catena e lavora di gran lena,
Paperina con passione vende baci a Paperone,
Qui, Quo, Qua sono andati via vanno a rischio dell'autonomia
e voi intellettuali ne avete già discusso
a che serve poi menarla con la storia del riflusso.

Don Chichotte non è contento ma lavora in un mulino a vento,
Ali-Babà e i quaranta ladroni hanno già vinto l'elezioni,
Hansel e Gretel hanno fondato una fabbrica di cioccolato
e Alice nelle bottiglie cerca le sue meraviglie.

Gli stivali delle sette leghe pagan bollo e assicurazione,
le scope delle streghe le ha abbattute l'aviazione,
Pollicino è nella CIA gli fan far la microspia
e voi intellettuali ne avete gia discusso
a che serve poi menarla con la storia del riflusso.

Cenerentola ha una Jaguar e un vestito molto fine,
ogni volta che c'è un principe leva scarpe e mutandine,
la matrigna vecchia arpia prende i soldi e li mette via.

E voi intellettuali non ne avete mai discusso
di come me torna l'onda alla fine del riflusso.





martedì 13 ottobre 2009

...e cade pure la madonna!

Per chi si ricorda il vecchio Stadio Olimpico la Madonna di Monte Mario ha un singificato in più.
Si stagliava al di sopra delle tribune e splendeva riflessa alla luce del sole.
Bè ieri, è caduta sotto i colpi incessanti del maltempo a simbolo forse dell'incuria nel quale versa la città di Roma. una situazione assurda è quella che vivono i romani, dove il traffico è raddoppiato e dove basta che cadano due gocce d'acqua e la città si impantana. Forse il sindaco troppo presto a presentare il nulla del nuovo stadio della Roma o a mettere fascisti o ex(?) fascisti nei posti cruciali delle aziende municipalizzate (vedi Ama), si dimentica del grandissimo problema della mobilità. Un problema grande e complesso che come per le altre cose fondamentali che servono per una città come Roma, rappresenta l'ennesimo simbolo di decadenza di questa giunta. Anzi una si. Le pistole ai vigili, così sparando sugli automobilisti si vuole risolvere il problema traffico?
Quello di ieri è l'esempio di come si fa presto a fare campagna elettorale e poi quando ci si trova al governo della città si lascia tutto inalterato o peggio. I fondi al X dipartimento (quello che si occupa delle potature e di liberare le fogne dalle foglie) sono stati drasticamente tagliati con la conseguenza che le potature degli alberi e la manutenzione di pulizia delle strade dalle foglie e l'otturazione dei tombini sono indietro da mesi, basta farsi un giro per le abbandonate periferie romane. L'acqua apre sempre di più l'asfalto della città provocando buche enormi che causano traffico alle prime gocce. O peggio. Come ieri, visto che una ragazza di 19 anni è stata travolta proprio da un albero caduto ed è morta.
Si criticava Veltroni per la sua presenza mediatica, devo dire che Alemanno se possibile fa anche peggio, visti i pessimi risultati di gestione cittadina.

Allora, cari romani, con questa situazione preparatevi ed armatevi con canoe e canotti. Ci aspettano ancora diversi anni con questo sindaco e questa giunta incapace.

lunedì 12 ottobre 2009

Il fascino discreto della... propaganda

L’imbarazzante e scomposta isteria di colui che purtroppo rimane il presidente del consiglio italiano, avrebbe meritato una decisa critica da parte delle istituzioni e dei media più rappresentativi. Diciamo che è la reazione che ti aspetteresti in una democrazia occidentale.
E invece… i brillanti editorialisti del Corsera (da giorni costretti al doppio lavoro) si stanno prodigando in una pregevole opera di mistificazione del senso della realtà per poi poter fare da megafono al vulnus della destra più servile di questo paese.
Così abbiamo la fortuna di leggere galli della loggia che spinge ancora in maniera disperata, la balla sulla presunta incoerenza della Corte Costituzionale (già smentito… ma tanto l’importante è buttarla lì, che qualcuno abbocca sempre, no?). Poi il buon vecchio mastino pierluigi battista, argomenta che Santoro e sentenza della Corte sono la riprova che in Italia non c’è regime e che “l’arrocamento” del centro-destra (ebbene si, la totale mancanza di senso dello stato e il palese vilipendio delle istituzioni è diventato un atteggiamento difensivo, “arrocamento”) è diretta conseguenza della presunta accusa di regime da parte della sinistra (ma dove? vi prego, ditemi qual è questa sinistra che chiama le cose per nome, che la prossima volta la voto!). Lo stesso de bortoli arriva a sostenere la favoletta della persecuzione giudiziaria nei confronti del “nano mafioso”, la più indecente e arrogante di tutte le menzogne berlusconiane. Senza poi citare i vari ostellino, panebianco (oh mio dio!), etc...

L’ignoranza e lo spirito di servilismo di un popolo incline per natura al culto del principe e all’asservimento possono fare pena.
Ma la palese e indicente opera di propaganda di quella che vorrebbe essere la voce autorevole del giornalismo italiano, non possono che provocare ribrezzo.
Si sorvola disperatamente sul delirio di uno squilibrato e dei suoi sottomessi, appoggiando in maniera subdola le più farneticanti teorie di imparzialità o di complotto, per dare la colpa di qualsiasi male al “antiberlusconismo”, senza mai far riferimento ai fatti (i fatti? Uff...).
Nell’urgente bisogno di fermare la follia, la corruzione, la devastazione culturale in cui versa il paese, non si può non tener conto di chi è diventato portavoce delle bugie e dei deliri di questo regime (sempre dietro la scusa del superiore interesse del paese), contribuendo in maniera determinante al clima culturale di destabilizzazione che invece, ipocriticamente, si dice di combattere.

venerdì 9 ottobre 2009

Riflessi incondizionati della destra

Ad inizio ‘900, lo scienziato Ivan Pavlov scoprì che poteva ingenerare artificialmente un riflesso incondizionato in un cane: associando la presentazione di un pezzo di carne ad un suono di campanello - dopo un certo numero di volte - il solo suono del campanello determinava la salivazione (la cosiddetta acquolina in bocca) nel cane.
Dopo anni di televisione e programmi “informativi”, dove qualsiasi pensiero critico o l'uso della ragione in genere viene associato alla parola comunismo, i cani del “nano mafioso di Arcore” appena vedono la faccia contrita del loro padrone, sanno che devono cominciare ad abbaiare e gridare: comunisti, comuniste, comunismo. Sia mai che qualche pecora si faccia tentare dall’idea di allontanarsi dal gregge.
Così, dalla sera del 7 ottobre, assistiamo a una sequela ininterrotta di programmi a ospite unico sui canali di Mediaservi e consociate (quelle che loro chiamano “servizio pubblico”). L’ordine è partito direttamente dal capo e i cani sono stati sciolti: Bonaiuti, Biondi, Gasparri sputano insulti e odio contro tutto le istituzioni, ripetendo continuamente lo stesso refrain: presidente di sinistra, corte di sinistra, costituzione di sinistra…
Nessun contraddittorio, nessuna richiesta d’argomentazione da parte dei “giornalisti”. Il loro compito è quello di tenere il microfono, mentre il cane di turno, guardando ben fisso in camera, possa vomitare ingiurie gratuite. Non importano le evidenti incoerenze… in questo mondo, il contraddittorio, sempre invocato dalla destra, non esiste.
Nel mentre i dati dell’ormai sconosciuto osservatorio di Pavia sono sconcertanti per una democrazia occidentale: più dell’80% dell’informazione politica televisiva è della maggioranza governativa. Forte di questo monopolio incontrastato, il capo (in preda ad un delirio inarrestabile) ha invocato una guerra civile: di nuovo, diffamazione e odio verranno alimentati attraverso giornali e televisioni. Contemporaneamente, di questa violenza verrà accusata la “sinistra” (che vuole dividere il paese!)… in un circolo vizioso che porterà chi dovrebbe fare opposizione, a moderare ulteriormente le sue posizioni. Pur di non macchiarsi dell’infamia di “antiberlusconismo”, l'opposizione arriverà al paradosso di cercare di legittimare Berlusconi nel suo ruolo di capo del governo.… quando da 15 anni, lui, e lui da solo, ha dimostrato di non essere (nè di poter diventare) adatto a governare.

ps. Nonostante l'interminabile opera di difesa della sua persona da parte di media e istituzioni, fatta sempre in nome del superiore "interesse del paese"...

giovedì 8 ottobre 2009

La legge Alfano viola gli articoli 3 e 138 della Costituzione della Repubblica Italiana


Nel delirio di insulti e farneticazioni scomposte, che sono seguite alla dichiarazione di incostituzionalità della Legge Alfano, il codazzo di servi e cortigiani vari, non è riuscito ad argomentare granchè per protestare contro la sentenza. Il massimo a cui si sono appellati (con poca fantasia) è la motivazione ufficiale di Napolitano per promulgare in tutta fretta la legge: la precedente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani non indicava l'anomalia costituzionale di una immunità promulgata con legge ordinaria. Del resto era da giorni che si faceva perno su questo argomento, dalle colonne del
Corsera ai soliti salottini televisivi.
Come sempre si parla senza leggere o dimenticando qualche punto. Nella sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani si legge:

"
[...] il giudice remittente ravvisa innanzitutto una violazione del principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 Costituzione e dell’articolo 112 della Costituzione.
Né va omesso di considerare che il principio di eguaglianza rientra tra i principi fondanti della Carta costituzionale, derogabile solo dalla stessa Costituzione o con modifiche costituzionali adottate ai sensi dell'art. 138 Cost., come risulta confermato dal fatto che tutte le prerogative riguardanti cariche o funzioni costituzionali sono regolate da fonti di tale rango"


Ossia, la Corte è stata pienamente coerente in entrambe le sentenze... semmai ha sbagliato Napolitano, che ha promulgato la legge utilizzando motivazioni infondate. Certo dispiace che si becchi ingiurie e insulti gratuiti... ma se ti metti a fare il garante dei mafiosi, non ti sorprendere se poi questi se la prendono con te quando non riscuotono il pattuito.

ps. Se poi vi capita di trovare in giro, ancora qualcuno che sostiene: "in altri paesi, esiste l'immunità... bla, bla, bla"; spiegategli che le uniche forme di immunità previste sono quelle per fatti legate allo svolgimento degli atti ufficiali e delle funzioni (governative, parlamentari, etc). Non esiste in nessun paese, l'immunità per fatti avvenuti prima o dopo il mandato, ne tantomeno per fatti avvenuti durante (se le accuse non sono collegate al ruolo governativo)
.
Anche l'immunità parlamentare che esisteva in italia prima del '92, non avrebbe salvato lo squilibrato dai suoi processi.

martedì 9 giugno 2009

Il progetto continua!

Franceschini ha retto e il PD non è imploso. Pareri unanimi di fronte ai risultati dell’elezioni europee del 2008. Grazie ad un esaltante risultato che vede perdere il 7% rispetto ad un anno fa, il PD avrebbe retto, ottenendo un “soddisfacente” 26% (le infauste prospettive della vigilia lo davano al 25%... ossia, erano realistiche)
Allo stesso tempo, non ci sarebbe stata la proclamazione berlusconiana: il PdL si sarebbe “fermato” al 35%.
Quindi il progetto del PD va avanti, sopravvive (sigh!) e continua. Qualcuno, vi prego, mi spieghi qual è questo progetto e quali sarebbero le sue prospettive… magari anche a lungo termine.
Berlusconi + alleati inseparabili della Lega 46% (senza menzionare MPA e varie)
Il PD autosufficiente al 26% coltiva l’ostinata volontà a negare qualsiasi alleanza… persino con Di Pietro (che in tanto gongola, dall’alto della presenza mediatica assicurata).
Incapace di prospettare una qualsiasi strategia o sintesi politica aldilà di quella di dover esistere per poter avere “qualcosa” in parlamento, naviga a più di 20 punti percentuali dal capo incontrastato. L’accozzaglia si è volutamente privata di qualsiasi identità politica e ha abbracciato il credo del “seguire l’andazzo” rinunciando a fare opposizione o anche semplicemente politica, continuando a asserire un cambio di stile: bisogna essere propositivi, più riformisti, non bisogna dire sempre no… insomma, la stessa melassa con cui si è rinunciato ad opporsi a Berlusconi lasciando il campo all’instaurazione del regime mediatico.
Non si capisce bene perché poi, quest’elezione dovrebbe costituire una battuta d’arresto per Berlusconi: stabile al governo, dopo un anno di crisi economica e scandali che avrebbero fatto sciogliere qualsiasi parlamento europeo… è forte di un consenso di voti puliti al 46%
Voglio capire, vorrei tanto capire, a che si deve questa serenità nell’accogliere il risultato, l’ulteriore conferma di posizioni ormai secolarizzate all’interno della società italiana che non prevede grandi ribaltamenti. Dove il voto “moderato” non esiste, mentre esiste eccome quello di una borghesia piccola, ignorante, qualunquista e ipocrita che non smetterà mai di privilegiare la retorica dell’odio e del disprezzo, farsi abbindolare dagli interessi di parte e coltivare la speranza della “spintarella” o “aiutino”, assolutamente incapace di ipotizzare una realtà diversa da quella televisiva.
Leggo e continuo a leggere nel tentativo di cercare una spiegazione, una sola motivazione che dovrebbe spingere a sostenere il PD… il vuoto
Qual è la sua funzione se non quella di eliminare ogni forma di opposizione? La straordinaria opera veltroniana, capace di svuotare e rendere totalmente asettica l’immagine del PD, ha avuto un successo incredibile: privo di connotazione politica, privato della possibilità di costruire un progetto politico chiaro, si dimena nel disperato tentativo di annullare o eliminare qualsiasi elemento che possa renderlo punto di riferimento di istanze politiche, sociali o economiche definite.
Quello che rimane, ricorda tanto la campagna antireferendaria della CEI per bloccare cambi alla legge sulla procreazione assistita: Io NON scelgo.