martedì 15 dicembre 2009

Dimissioni di Maroni e La Russa!!!

Come era prevedibile, il vile attentato di ieri alla persona del Presidente del Consiglio è diventata immediatamente una facile occassione per "monetizzare" consenso da parte degli irresponsabili populisti mediatici che da 15 anni gettano veleno nella società italiana.
I professionisti della calunnia e dell'infamia, che non hanno mai letto Manzoni e disconoscono Cesare Beccaria, hanno invaso giornali e tv, accusando chiunque si differenzi da loro (anche solo per il colore dei calzini) di essere moralmente colpevole di quel gesto folle. La violenza di uno squilibrato diventa la premeditazione armata e costruita dagli oppositori, dalla sinistra, dalla magistratura, dai blogger e persino da Fini, nella retorica di chi sogna leggi per la repressione da dittatura sudamericana.
L'infondatezza di tali accuse così come l'incoscienza di un simile attegiamento (questo si premeditato e frutto di una tecnica ormai collaudata), non dovrebbero ricevere nessuna considerazione: ma da 15 anni siamo in questa situazione, grazie soprattutto all'appogio incondizionato dei media (evviva il "terzismo" del corrierino!) e... quello stupido e spaventato di un opposizione perennemente sulla difensiva.
Eppure, nel vociare strumentale, nelle accuse violente gridate in tv dalla controfigura di Fiorello e dal seguace di riti Celti, nessuno riesce a evidenziare il punto fondamentale di quel fatto gravissimo: ossia, come è possibile attentare in maniera così facile all'incolumità del Presidente del Consiglio?
Se è vero quello che ha detto meicojoni, ossia che Berlusconi poteva rimanere ucciso, risultano ancora più gravi le mancanze e le colpe del sistema di sicurezza che doveva garantire la vita della più alta carica di governo del paese. In una democrazia seria, dei ministri della Difesa e degli Interni responsabili e preoccupati di servire al meglio lo stato, dovrebbero essere incalzati in parlamento, costretti a ricostruire in maniera chiara e precisa le responsabilità della mancata difesa del Presidente del Consiglio.
La loro prima preoccupazione, dopo un evento del genere, dovrebbe essere quella di fare pubblica ammenda e chiedere scusa a tutti i cittadini (indistintamente dal fatto che li abbiano votati o meno), per avere mostrato in maniera palese, incompentenza e incapacità. Se non sono stati in grado di proteggere la carica più alta del governo dalla follia di un povero squilibrato isolato e privo di organizzazione, come pensano di poter gestire la difesa e la sicurezza del paese?
Il vero scandalo è che questo dato non preoccupi nessuno, mentre i due ministri dell'incapacità e dell'incompetenza seguono dritti sulla strada della criminalizzazione della critica e della protesta.
Di contro, un opposizione responsabile e consapevole del suo ruolo per il paese, invece di stare qui a preoccuparsi di manifestare una sterile difesa della libertà d'espressione (di fronte alle plateali cazzate su limitazioni a social network e blog vari), dovrebbe occupare il parlamento chiedendo apertamente le dimissioni di chi si è mostrato inadatto e incapace al ruolo a cui era stato chiamato.
Non si tratta di polemica politica, ma del bene del paese.