martedì 12 febbraio 2013

Le mani di Amazon sulla nostra privacy

Lobbyplag  è una piattaforma che consente di capire da dove provengono gli emendamenti che si vogliono introdurre nella legislazione europea sulla privacy.
Non è più un segreto l'attivismo delle lobby a Bruxelles, diventata la seconda capitale mondiale per concentrazione lobbistica.
Questa piccola iniziativa, che prende spunto dalla discussione sulla nuova direttiva sulla protezione dei dati personali, è l'occasione per svelare quanto sia forte l'influenza delle grandi aziende che operano nell'ambito.
Così, confrontando le proposte presentate da alcuni parlamentari con quelle sottoposte da alcune grandi aziende agli stessi parlamentari, sono state trovate analogie impressionanti.
Le coincidenze sono così sorprendenti, che l’ong Transparency International ha fatto presente che “numerosi eurodeputati hanno fatto copia e incolla degli emendamenti preparati dai giganti americani di internet”, tra cui Amazon ed Ebay, “direttamente sul testo della direttiva". I testi sono confrontabili direttamente sulla piattaforma
Da quali gruppi parlamentari provengono quei deputati così attenti a questi importanti suggerimenti? La totalità delle proposte, tutte volte a limitare l'applicazione della direttiva o a diminuire le penali per le trasgressioni, provengono da 3 gruppi: i conservatori (deputati inglesi), i liberaldemocratici e, ovviamente, i popolari.
Fra i più attenti alle sirene delle grandi aziende e banche, c'è anche qualche euro-deputato inglese che spopola su youtube per i suoi interventi a difesa dei popoli d'europa e contro il superstato europeo che vuole opprimerli, negandogli la loro libertà. Video che trovano facile consenso fra le anime sensibili alle denunce sociali, sempre pronti a lodare la loro dialettica, per attaccare invece la presunta "ipocrisia" (quando non il tradimento) della sinistra europea.