sabato 11 giugno 2011

Il mito del nucleare. Quarta parte: la sicurezza

Smascherare la truffa del nucleare sicuro oggi, a pochi mesi da Fukushima... è come sparare sulla croce rossa. Eppure dobbiamo ricordare che nel flusso propagandistico degli ultimi anni, si è celebrato senza sosta l'inganno di un nuovo nucleare, finalmente controllabile e non più rischioso. Ancora oggi, qualche impavido continua a fare bassa propaganda con slogan che vanno dal "in Italia non ci possono essere tsunami", "solo tre incidenti in tutta la storia", fino all'ormai abusato "le nostre centrali saranno più sicure".

Le centrali più sicure, le nostre, saranno le EPR (European Pressurized Reactor) francesi. I francesi hanno cercato di venderle dappertutto. Dopo un primo accordo, però, sono state rifiutate da Irlanda, SudAfrica ed altri paesi. Alla fine ne sono riusciti a piazzare una in Finlandia: la costruzione sta accumulando innumerevoli problemi, e dopo che sono state riscontrate oltre 2000 difformità, è stata bloccata.
Sulle quelle costruite e già funzionanti in Francia, l'Autorité de sûreté nucléaire "dichiara" che si verificano più di 100 incidenti l'anno. In realtà è un dato strappato all'agenzia, che per sua stessa ammissione ritene pericoloso per l'ordine pubblico, rilevare i dati in maniera trasparente.
Del resto non c'è da preoccuparsi, perché si tratta di incidenti catalogati di livello 0, 1 o 2. Livelli che rientrano nella categoria "accettabile": incidenti di funzionamento o anomalie.
La definizione "accettabile" potrebbe far credere che non c'è rischio per la salute. Solo che la scala di un incidente nucleare non è stata stabilita dal'OMS, ma dall'AIEA (Organizzazione internazionale per l'energia atomica), l'agenzia che si occupa di diffondere il nucleare civile e l'industria atomica. Accettabile vuol dire un certo numero di contagiati e di morti per tot mila abitanti legati al rischio delle centrali e delle scorie: è un criterio di valutazione economico in funzione degli interessi rispetto ai danni sanitari.
L'OMS, l'organizzazione mondiale della sanità, è l'organismo che dovrebbe occuparsi di fornire i dati sanitari sui rischi salute, ma è vincolata da un accordo del '59 con la stessa AIEA (che dipende dal consiglia di sicurezza dell'ONU). Di fatto l'OMS non ha mai potuto pubblicare i risultati degli studi effettuati su Chernobyl, per diniego dell'AIEA: sappiamo che ci saranno conseguenze per almeno 30 generazioni... ma tutti i dati raccolti vengono considerati troppo impattanti per essere diffusi.
In ogni caso, non c'è bisogno di aspettare un incidente o verificare l'impatto a lungo termine: anche non producendo più energia nucleare, nella zona della centrale di Latina, i casi di leucemia sono il doppio rispetto al dato nazionale.. e stiamo parlando di radiazioni di basso livello.

La verità è che nonostante tutte i miliardi spesi, le generazioni di scienziati impegnati e i decenni di ricerche, la fissione nucleare non ha visto grandi progressi: continua a trattarsi di generare reazioni nucleari, per riscaldare dell'acqua che muoverà delle turbine.
La "nuova sicurezza"? Solo una gabbia di cemento armato da mettere intorno al nucleo e qualche sensore, chiamato in maniera pomposa, impianto di emergenza. Le centrali nucleari sicure, di terza generazione, non son altro che un "operazione di marketing", su cui si sono sviluppate le più grandi bufale giornalistiche mai viste: come la grandissima balla che la loro struttura dovrebbe resistere agli attacchi aerei!
Come è stato chiarito da un comunicato congiunto dell'Autorità per la Sicurezza nucleare di Francia, Inghilterra e Finlandia, il sistema d’emergenza dell’impianto non è indipendente dai normali sistemi di controllo. Che vuol dire? Che come successo a Fukushima, nel caso di avaria dei sistemi di controllo, anche il sistema di emergenza andrebbe fuori uso con conseguente perdita del controllo del reattore.
L'energia nucleare rimane una tecnologia vecchia, antiquata, inadeguata, costosa e intrinsecamente pericolosa.

PS. Si fa un gran parlare della "scelta" anti-nucleare della Merkel, senza ricordare che in Germania era già stato stabilito lo stop al nucleare per legge nel 2002 dal governo di Schoreder, con la progressiva chiusura della centrali esistenti. Il governo conservatore di Merkel aveva bloccato il programma di chiusure, con la scusa della crisi. Dopo Fukushima...

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