lunedì 12 ottobre 2009

Il fascino discreto della... propaganda

L’imbarazzante e scomposta isteria di colui che purtroppo rimane il presidente del consiglio italiano, avrebbe meritato una decisa critica da parte delle istituzioni e dei media più rappresentativi. Diciamo che è la reazione che ti aspetteresti in una democrazia occidentale.
E invece… i brillanti editorialisti del Corsera (da giorni costretti al doppio lavoro) si stanno prodigando in una pregevole opera di mistificazione del senso della realtà per poi poter fare da megafono al vulnus della destra più servile di questo paese.
Così abbiamo la fortuna di leggere galli della loggia che spinge ancora in maniera disperata, la balla sulla presunta incoerenza della Corte Costituzionale (già smentito… ma tanto l’importante è buttarla lì, che qualcuno abbocca sempre, no?). Poi il buon vecchio mastino pierluigi battista, argomenta che Santoro e sentenza della Corte sono la riprova che in Italia non c’è regime e che “l’arrocamento” del centro-destra (ebbene si, la totale mancanza di senso dello stato e il palese vilipendio delle istituzioni è diventato un atteggiamento difensivo, “arrocamento”) è diretta conseguenza della presunta accusa di regime da parte della sinistra (ma dove? vi prego, ditemi qual è questa sinistra che chiama le cose per nome, che la prossima volta la voto!). Lo stesso de bortoli arriva a sostenere la favoletta della persecuzione giudiziaria nei confronti del “nano mafioso”, la più indecente e arrogante di tutte le menzogne berlusconiane. Senza poi citare i vari ostellino, panebianco (oh mio dio!), etc...

L’ignoranza e lo spirito di servilismo di un popolo incline per natura al culto del principe e all’asservimento possono fare pena.
Ma la palese e indicente opera di propaganda di quella che vorrebbe essere la voce autorevole del giornalismo italiano, non possono che provocare ribrezzo.
Si sorvola disperatamente sul delirio di uno squilibrato e dei suoi sottomessi, appoggiando in maniera subdola le più farneticanti teorie di imparzialità o di complotto, per dare la colpa di qualsiasi male al “antiberlusconismo”, senza mai far riferimento ai fatti (i fatti? Uff...).
Nell’urgente bisogno di fermare la follia, la corruzione, la devastazione culturale in cui versa il paese, non si può non tener conto di chi è diventato portavoce delle bugie e dei deliri di questo regime (sempre dietro la scusa del superiore interesse del paese), contribuendo in maniera determinante al clima culturale di destabilizzazione che invece, ipocriticamente, si dice di combattere.

Nessun commento: