giovedì 8 ottobre 2009

La legge Alfano viola gli articoli 3 e 138 della Costituzione della Repubblica Italiana


Nel delirio di insulti e farneticazioni scomposte, che sono seguite alla dichiarazione di incostituzionalità della Legge Alfano, il codazzo di servi e cortigiani vari, non è riuscito ad argomentare granchè per protestare contro la sentenza. Il massimo a cui si sono appellati (con poca fantasia) è la motivazione ufficiale di Napolitano per promulgare in tutta fretta la legge: la precedente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani non indicava l'anomalia costituzionale di una immunità promulgata con legge ordinaria. Del resto era da giorni che si faceva perno su questo argomento, dalle colonne del
Corsera ai soliti salottini televisivi.
Come sempre si parla senza leggere o dimenticando qualche punto. Nella sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani si legge:

"
[...] il giudice remittente ravvisa innanzitutto una violazione del principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 Costituzione e dell’articolo 112 della Costituzione.
Né va omesso di considerare che il principio di eguaglianza rientra tra i principi fondanti della Carta costituzionale, derogabile solo dalla stessa Costituzione o con modifiche costituzionali adottate ai sensi dell'art. 138 Cost., come risulta confermato dal fatto che tutte le prerogative riguardanti cariche o funzioni costituzionali sono regolate da fonti di tale rango"


Ossia, la Corte è stata pienamente coerente in entrambe le sentenze... semmai ha sbagliato Napolitano, che ha promulgato la legge utilizzando motivazioni infondate. Certo dispiace che si becchi ingiurie e insulti gratuiti... ma se ti metti a fare il garante dei mafiosi, non ti sorprendere se poi questi se la prendono con te quando non riscuotono il pattuito.

ps. Se poi vi capita di trovare in giro, ancora qualcuno che sostiene: "in altri paesi, esiste l'immunità... bla, bla, bla"; spiegategli che le uniche forme di immunità previste sono quelle per fatti legate allo svolgimento degli atti ufficiali e delle funzioni (governative, parlamentari, etc). Non esiste in nessun paese, l'immunità per fatti avvenuti prima o dopo il mandato, ne tantomeno per fatti avvenuti durante (se le accuse non sono collegate al ruolo governativo)
.
Anche l'immunità parlamentare che esisteva in italia prima del '92, non avrebbe salvato lo squilibrato dai suoi processi.

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