giovedì 13 novembre 2008

Come si uccide (e si dimentica) un italiano

Ieri a Roma, sono state commemorate le vittime di Nassiriya. Durante le cerimonie sono stati ricordati anche gli altri italiani morti in Iraq, fra cui il mercenario Quattrocchi. Alemanno, sottolineando contento la medaglia al valore concessa al mercenario… non faceva nessuna menzione di un altro italiano ucciso dai terroristi: Enzo Baldoni.
Volontario della Croce Rossa e giornalista di “Diario”, Enzo fu sequestrato il 20 agosto 2004, mentre era alla guida di un convoglio della Croce rossa italiana che stava portando aiuti e assistenza sanitaria a Najaf. Nei giorni successivi al suo sequestro, Libero aizzo una violenta campagna di diffamazione nei suoi confronti, caratterizzata da un odio incomprensibile a qualsiasi essere umano.
Feltri in un crescendo d’acredine giorno dopo giorno, lo definì un pirla, la caricatura di un giornalista, amico dei terroristi. Il suo vicedirettore Farina lo etichettò come un esaltato, arrivò ad insinuare che il rapimento fosse una messa in scena: “Gli esperti dell'intelligence atlantica hanno molti dubbi su tutta la vicenda”. “Potrebbe essere una recita”. Anche dopo il video in cui lo costringevano a leggere il comunicato dei terroristi, Enzo viene descritto come uno che “legge davanti alla telecamera il comunicato dei suoi aguzzini, in cui si dà del criminale a Berlusconi, e ne gode, glielo leggi in faccia che gode; e il video non inganna”. La campagna aveva già cominciato a dare i suoi frutti.
Il governo e Fini facevano comunicati sostenendo che stavano cercando di salvarlo ma lui “si trova in Iraq per la sua attività privata di giornalista e quindi assolutamente non collegato al nostro governo”. In pratica: sono cavoli suoi.
Questo non bastò a fermare gli omuncoli dal libero pensiero, sovvenzionati con i soldi dei cittadini: continuarono a insultare Enzo. 
Nella prosa rozza e con i toni spocchiosi che li contraddistinguono, si fomentava gratuitamente l’equazione: sei di sinistra e non ami berlusconi, quindi sei dalla parte dei fanatici integralisti, ami Bin Laden e di sicuro applaudi davanti alla decapitazione degli ostaggi americani. Non vi preoccupate: lo lasceranno andare, visto che è uno di loro. Che differenza di toni, rispetto a quando s’invocava l’intervento per salvare i quattro mercenari italiani, degli "eroi"… e guai a voi se osate dubitare!
Odio, veleno, calunnie, insulti gratuiti, nei confronti di una persona in pericolo di vita (per la sua voglia di aiutare) e impossibilitata a rispondere alle offese.
Enzo fu ucciso 6 giorni dopo il suo sequestro. Con grande dispiacere di Feltri che chissà quante altre prime pagine aveva in mente con la faccia di Enzo.
Il governo non fece nulla per risolvere la situazione: i mandanti di quel mancato intervento sono Feltri e Farina.
La notizia dell’esecuzione di Enzo non bastò a frenare le parole di disprezzo e le menzogne sul suo rapimento. Si arrivo a testimoniare l’esistenza di un video, da cui si sarebbe capito che Enzo veniva ucciso, perché aveva tentato di ribellarsi… proprio ora che il solerte governo l’aveva quasi liberato, che stupido. Il video ovviamente non esiste: era un invenzione. A richiesta, hanno cambiato argomento su cui sputare il loro veleno.
Io non ho conosciuto Enzo Baldoni, se non attraverso quello che ha scritto.  La sua umanità, la sua ironia, la sua dignità… anche in mezzo alla tragedia di una guerra, dove aveva scelto di andare come giornalista per raccontare da dentro e per portare aiuto alla popolazione civile. Non con le veline passate dal Sismi, le serate da Vespa e gli stipendi a 5 zeri, rubati ai cittadini italiani.
Per ricordarlo, mi piace riportare un suo scritto, su come avrebbe voluto fosse il suo funerale:

Ordunque, trascurando il fatto che io sono certamente immortale, se per qualche errore del Creatore prima o poi dovesse succedere anche a me di morire – evento verso cui serbo la più tranquilla e sorridente delle disposizioni – ecco le mie istruzioni per l’uso. La mia bara posata a terra, in un ambiente possibilmente laico, ma va bene anche una chiesa, chi se ne frega. Potrebbe anche essere la Casa delle Balene, se ci sarà già o ci sarà ancora. L’ora? Tardo pomeriggio, verso l’ora dell’aperitivo. Se non sarà stato possibile recuperare il cadavere perché magari sono sparito in mare (non è una cattiva morte, ci sono stato vicino: ti prende una gran serenità) in uno dei miei viaggi, andrà bene la sedia dove lavoro col mio ritratto sopra. Verrà data comunicazione, naturalmente per posta elettronica, alla lista EnzoB e a tutte le altre mailing list che avrò all’epoca. Si farà anche un annuncio sui miei blog e su qualsiasi altra diavoleria elettronica verrà inventata nei prossimi cent’anni. Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri e colorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che assolutamente non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati. Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato. Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me. Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita. Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega.

1 commento:

Troncio ha detto...

aggiungiamo che è partita un'inchiesta della Magistratura contro i mercenari. E' contro le leggi italiane arruolarsi ad eserciti privati. E meno male...
Continuiamo a mettere le medaglie suo petti ingnobili e vili. Enzo Baldoni verrà sempre ricordato dalle persone che come lui facevano della solidarietà il mezzo migliore per arrivare ad un mondo più giusto. Allora vi invito, stasera, a brindare a Enzo Baldoni.