venerdì 31 ottobre 2008

Lettera all'egregio.

"Alla cortese attenzione dell'egregio sig. Fede Emilio
Direttore del TeleGiornale 4 nonchè animale da compagnia dell'onorevole cavaliere Silvio Berlusconi.

Pregiatissimo sig. Fede,
le scrivo questa lettera per comuncarLe tutto il mio appoggio e la mia simpatia.
L'attività che La sta impegnando in questi ultimi tempi, lo sminuimento di uno dei movimenti studenteschi più forti degli ultimi anni, mi affascina profondamente.
Poichè le Sue ultime affermazione sono state alquanto contestate dal mondo dei media (e, più precisamente, dai fatti), le invio il mio più cordiale appoggio.
In data 30 Ottobre 2008 non si è verificata una delle manifestazioni più grandi e sentite degli ultimi tempi. Io c'ero.
"Un milione di studenti in piazza", titolano così i cattivissimi giornali comunisti.
Bugie, fregnacce, se mi permette il termine.
Solo Lei ha avuto il coraggio di affermare: "Erano solo in centomila e pochi facinorosi hanno assediato il Ministero".
Signor Fede, la ringrazio per la sua scarsa morigeratezza ma mi trovo nella condizione di contraddirla, eravamo in quindici.
Glielo giuro.
La manifestazione non è stata costretta a scindersi in tre cortei distinti a causa della folla. Giammai.
Io, Greta ed Irene siamo andate dal gelataio di via Cavour.
Carolina e Claudia al McDonald di via Nazionale.
Alice ha proseguito su corso Vittorio. Poi si è infrattata con un tipo. Beata lei.
Ma non divaghiamo.
Se lei fosse stato lì non avrebbe certo visto tutte le scuole d'italia riunite a Piazza Venezia.
Non avrebbe avvertito nell'aria la voglia di stare insieme e di lottare, con il sorriso sulle labbra ed una buona dose di ironia, perchè in fondo non c'è
nulla da ridere e lo sappiamo benissimo, ma scherzare sul nostro futuro ci aiuta a vederlo meno nero.
Se lei fosse salito fino a Trinità dei Monti non avrebbe visto le viuzze del centro invase da una moltitudine di palloncini, voci e colori.
Se lei fosse stato lì non avrebbe sentito i cori degli universitari italiani, la musica Raggae che ti diceva di "non preoccuparti e di essere felice", non
avrebbe visto le maestre delle elementari che esibivano cartelloni decorati con decine di piccole manine intinte nella vernice colorata.
Passando lungo via Nazionale non avrebbe visto un vecchino affacciato alla finestra con in mano un foglio a quadretti con scarabocchiata velocemente sopra la
scritta: "RAGAZZI NON MOLLATE".
Se lei fosse stato lì non avrebbe provato la sensazione di essere contemporaneamente Dio e l'ultima delle nullità.
Perchè noi, prima di essere adolescenti facinorosi, siamo esseri pensanti e ci rendiamo benissimo conto del fatto che le nostre grida ed i nostri striscioni non
serviranno a nulla. Ci siamo trovati nella condizione di dover compiere una scelta: scendere in piazza sapendo che probabilmente ci saremmo spezzati la schiena
e le corde vocali per andare a cozzare contro un muro di indifferenza oppure starcene a casa subendo passivamente quello che ci impone il governo.
Noi abbiamo scelto di lottare. Suona un pò retrò, non trova?
Il sessantotto è passato. Non ci sono più ideali, non c'è più coraggio.
Forse è vero, forse no.
Fatto sta che Giovedì in piazza c'eravamo.
Liceali, bambini, universitari, lavoratori. C'è chi è venuto da Catania, chi da Firenze.
C'è chi ha iniziato il corteo alle porte di Roma perchè i pullman erano rimasti bloccati sull'autostrada.
C'è chi era lì solo per divertirsi e chi in quello che fa ci crede veramente, ma c'eravamo.
Se Lei fosse stato lì se ne sarebbe accorto, ma Lei non c'era.
Probabilmente era chiuso tra le quattro mura della Sua redazione a cercare il modo migliore di storpiare le notizie che Le arrivavano.
Beh, noi c'eravamo: pochi, facinorosi e cattivi.
Come ho già detto questa lettera vuole comunicarLe tutto il mio appoggio.
Credo sia una vita molto triste la sua, costretto a falsare le notizie in cambio di una grattatina dietro le orecchie.
Quindi le do un consiglio, semmai si dovesse sentire solo, triste e sfiduciato, se il lavoro La dovesse stressare oltremodo, beh, me lo faccia sapere.
La prossima volta la porto con me.
Passeggeremo in mezzo ai palloncini colorati della CIGL, terremo lo striscione del mio liceo con scritto "GELMINI E ORA DACCI IL CINQUE", urleremo e canteremo
fino a farci andare via la voce.
Non si preoccupi signor Fede, nessuno la vedrà e nessuno la riconoscerà e nel caso questo accada ho pronto un ottimo titolo d'apertura per il suo telegiornale:
"GRUPPO DI LICEALI FACINOROSI E COMUNISTI TRASCINANO, TRAMITE RAPIMENTO E SUCCESSIVO LAVAGGIO DEL CERVELLO, L'ESIMIO DIRETTORE EMILIO FEDE AD UNA
MANIFESTAZIONE DI APERTO ODIO VERSO IL GOVERNO"
Un'altra delle sue notizie falsate.
Cosa vuole di più dalla vita?

Distinti saluti
Ilaria"

grazie a www.diversamenteironica.splinder.com

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