venerdì 24 ottobre 2008

Loro, i moderati

“Chiamate la Polizia”, gridava Libero ieri. Di fronte al più civile e sommesso movimento studentesco di protesta mai visto, invocano violenza e repressione, nella migliore tradizione del giornalismo “moderato” italiano.

Il seme dell’odio germoglia lì dove trova il terreno più fertile: Libero, Il Giornale, Il Tempo, Quotidiano Nazionale, Il Foglio, Mentana e Fede vari. Ogni giorno provvedono a fecondarlo con calunnie, insulti, insinuazioni continue. Ogni giorno forniscono la loro dose di veleno ai lettori “benpensanti”, che indottrinati a dovere sono pronti a prendere le difese del padrone.
Di ogni politico d’opposizione (anche la più blanda), bisogna dare informazioni dettagliate sul suo conto in banca e possedimenti, ogni idea libertaria o di progresso sociale è in realtà un trucco per imporre un regime… comunista, islamico, oggi persino “terzomondista”!
Non hanno paura di cadere nel ridicolo: quello è il loro terreno naturale. La dose giornaliera di veleno aumenta ogni giorno: si sa che i drogati tendono ad assuefarsi. I loro migliori festini li fanno in occasione di qualche pestaggio, e allora te le ricordi le loro facce, quando “candidamente” dicono di aver goduto a vedere la polizia mentre torturava i manifestanti al G8. Loro sono i moderati.
Le tecniche sono sempre quelle, sempre le stesse, utilizzate da secoli: generalizzare sulle presunte ricchezze di chi si oppone, teorizzare ipocrisia di comportamenti e ovviamente accomunare tutto allo spauracchio più in voga del momento. Il pensiero progressista è in realtà in contiguità con l’azione delle BR, di Bin Laden o dei fumosi “nuovi terrorismi”, sempre pronti a sorgere se bisogna calmare gli animi. E così se critichi la politica economica, ti parlano dell’appartamento di Bertinotti! Corrompono giudici e hanno rapporti con la mafia? Guarda l’appartamento di Di Pietro! Gli interventi militari colpiscono i civili e favoriscono i regimi? Fai il gioco dei terroristi… e poi, pensa all’appartamento di Veltroni!
Non importa cadere in contraddizione. Sul web del Foglio si mostrano immagini dell’Università di Torino occupata, dove si continua a svolgere attività didattica, titolando: e questa sarebbe l’occupazione?
Loro, i moderati liberisti, “denunciano” gli sprechi statali, vogliono uno stato snello, efficiente fatto di gente che lavora come loro… giornalisti pagati con i soldi della truffa delle sovvenzioni statali ai giornali, il più vergognoso e ingiusto fra gli sperperi ai danni dei cittadini.
Bisogna attaccare tutto e il suo contrario, in ogni situazione: l’importante è continuare a mettere nel calderone quanto più odio possibile, che si sa, dei veleni è il più forte.
Se poi, come in questi giorni, a manifestare sono dei ragazzi che cantano e ridono, che gli ricordano la gioventù che non hanno e la libertà che non riescono nemmeno a sognare, la loro acredine aumenta e il veleno in circolo li rende cani rabbiosi che abbaiano “ordine e disciplina”.

Il Generatore di articoli di Libero

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