venerdì 31 ottobre 2008

Casca il mondo, casca la terra, tutti giu per terra (ovvero breve cronaca di una mattinata in piazza)


."...NON POSSO STARE IN CASA A PENSARE, FUORI E' TORNATA LA VOGLIA DI URLARE, MI TROVERAI A GIRARE LE PIAZZE E GRIDARE..."

In strada, diretto a Piazza della Repubblica, avvertivo una strana pesantezza nell'aria, il cielo plumbeo era la giusta cornice per l'odore acre dei gas di scarico delle centinaia di automobili, o meglio autoIMmobili, disseminate ovunque.
Non sapevo cosa avrei trovato.
Arrivo, mi sposto a piedi verso il punto di raccolta e, sorpresa: sono le 9.05 e piazza Esedra è colma, colori, canti, grida e sorrisi.
Mi guardo intorno, migliai di persone continuano ad arrivare, da ogni direzione.
Sento forte, al contrario di manifestazioni recenti, il coinvolgimento, l'aggregazione, la passione dei partecipanti. Giovani, meno giovani, giovanissimi, ci sono tutti.
I piu romurosi sono gli studenti delle scuole superiori, molto fomentati dall'idea di piazza/stadio/aggregazione/oggi non siamo andati a scuola, fanno casino, cantano slogan a squarciagola, sventolano immagini e cartelloni dimostrando anche una simpatica fantasia.
Il corteo parte intorno alle 11 (credo) ma da piazza della repubblica si divide in due cortei data la ridotta larghezza di via nazionale e l'enorme numero di presenti.
Si continua a cantare, e ci sposta giu per via nazionale, fino al tunnel che attraversa il sacro sottosuolo presidenziale del quirinale; da brividi attraversarlo a piedi, pieno di giovani che fischiano, cantano e intonano a ripetizione "B********* PEZZO DI MERDA!!!" Il coivolgimento è alle stelle, mi unisco ai cori e ai fischi, rimbomba tutto, danno fastidio le orecchie, ma continuiamo tutti.
All'uscita del tunnel ci uniamo al corteo parallelo che scendeva da piazza Barberini e ci dirigiamo verso Piazza di Spagna, via del Babuino ed infine in una stracolma e inavvicinabile Piazza del Popolo in cui qualcuno, da un palco, si riempie la bocca con le solite parole inutili e propagandistiche da manifestazione. MA ALLA GENTE NON INTERESSA SENTIRE LE BELLE PAROLE, la gente ha preso il treno stanotte, per venire a roma a manifestare e la parola più grande e carica di contenuti è PRESENZA!
Accanto a me studenti di tutte le età, insegnanti, ricercatori in camice, famiglie, bambini con i fischietti... E' un clima di festa, di partecipazione.
Torno verso Termini dove ho parcheggiato il motorino, incontro la coda del corteo, sono le 13.45 e la gente sta ancora scendendo da una Piazza Barberini strapiena!

C'è chi ha partecipato per il proprio presente e futuro lavorativo, c'è chi ha partecipato per avere una scusa per aver "fatto sega" a scuola, c'è chi ha partecipato perchè non vuole che si taglino i fondi in quello che dovrebbe essere un settore prioritario in un paese democratico e culturalmente preparato, c'è chi ha partecipato perchè... c'è chi ha partecipato!

Ieri pensavo ai giovani e giovanissimi presenti, e con loro alla sensazione che si prova quando insieme si combatte per una giusta causa, i sorrisi, i cori, gli abbracci e i pugni chiusi in alto, segno di resistenza, di non-resa, di rabbia e reazione. Vorrei non si perdesse nei loro cuori l'intensità e la voglia di combattere, con costanza e passione.
Uno degli slogan più frequente era "Il futuro dell'Italia siamo noi", beh, prendete in parola questa frase, e, curiosi di sapere e di raggiungere questo futuro, continuate a "fare casino" e non abbassate la guardia.

Agli schiavi del regime che scrivono i giornali invece dico, ritrovate dignità e non scrivete falsità e manipolazioni; ieri la PIAZZA è stata corretta, educata e composta, le immagini che appaiono sui giornali sono subdole e ingannevoli.

Resistenza.

2 commenti:

Massi ha detto...

Ieri mentre vedevo il fiume gioioso di persone, mi risuonava in mente "la storia siamo noi" di De Gregori:

"E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare"

Troncio ha detto...

"...quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare..."

grazie Fabrizio è come se fossi stato anche io li...